Mostra Silvia Manazza

Silvia Manazza (Roma, 1957), vive e lavora a Pavia. Dopo aver seguito i corsi di grafica e pittura presso la Civica Scuola di arti visive di Pavia, si è perfezionata al Centro dell’Immagine di Milano con il maestro Mario Raciti. Avvicinatasi al variegato mondo della pittura informale, l’artista presto approfondisce l’interesse e la conoscenza per la qualità espressiva dei materiali, in particolre sperimentando i valori della trasparenza “alla ricerca dell’interiorità”, come l’artista definisce la linea portante del suo operare. Tra le esposizioni più recenti ricordiamo le personali tenute nel 1997 a Palazzo Spadaro di Scicli (RG) dal titolo “Attraversamenti”, Cascina Roma di San Donato Milanese (MI); quindi, nel 1999, “Collezione Orione”, a cura di M.Calisti, alla Galleria Mares di Pavia; nel 2002 “Memoria Ferrea”, alla Galleria Kontraste di Pietrasanta (LU), e quella tenuta agli Ospedali Riuniti di Bergamo, a cura di Fredy Suter; nel 2003 “La memoria dell’acqua”, a cura di G.Garavaglia, alla Società Umanitaria di Milano. E tra le più recenti colletive, quelle tenute, nel 2000, alla Galleria Meravigli di Milano, al Castello Visconteo di Pavia - “ Un secolo d’arte a Pavia” - a cura di R.Bossaglia, alla Bottega della Scultura di Sondrio - “Acuto” - a cura di E.Mossinelli e G.Semeraro, al Dormitorio delle FS di Bologna - “Altri Lughi” - a cura di V.Dehò e M.Calisti, all’Alphacentauri Estate di Ragazzola Parma, a cura di M.Burani, all’Internazionale Kunstbeurs - “Lineart” - 19e, 20e, 21eeuw, Belgium, e a Secession Graz - “Kunstlergrupp Alphacentauri”, Graz Ausstellung.

Oggetti simil-veri si fanno intelligentemente, forse spietatamente, beffe d’ogni interlocutore, sono straordinarie sculture di tessuto a strisce formato naturale che colpiscono prepotentemente l’immaginario di chi le osserva. Silvia Manazza ascolta i tessuti antichi e ne divora le forme. Con ago spago e filo di ferro intesse puzzle di vite vissute imprimendo nella stoffa a righe color panna e marroncino forme acrobaticamente spassose. Architetture strane e inverosimili perchè la realtà ci stupisca sempre nella sua semplice fattezza esemplare. L’artista sovrasta sfacciatamente la materialità degli elementi e, contrastando le leggi della natura, converte oggetti solidi e spigolosi in morbidi e armoniosi tessuti ripieni dove puoi ammorbidire lo sguardo bloccato delle cose. È così che Silvia Manazza ci conduce nel suo mondo antico, familiare, arcaico. Silvia Manazza ha la capacità straordinaria di scrutare, decifrare e creare un universo a sè stante dove tutti possono stazionare e vedere, riesce a smantellare l’intera realtà per crearne subitamente un’altra con cui sostituirla: onirica, accattivante, ironica e trasgressiva.

"Dare importanza a cose su cui non siamo abituati a soffermarci, oggetti del quotidiano, materiali di scarto, memorie perdute che aspettano di riemergere...E' questa la ricerca che muove i miei lavori, l'intenzione di restituire dignità agli ultimi, di raccontare storie ai margini, di condividere pensieri e malinconie tracciando un ritratto dell'umanità nella morbidezza di un materiale fortemente evocativo. Questi sono gli ultimi lavori, abbandonatevi e lasciatevi raccontare le loro storie, i ricordi e le immagini ad essi legati, entrate nel loro mondo visionario e al tempo stesso così reale."

www.silviamanazza.it


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